Giorgia Meloni lancia il liceo Made in Italy, i presidi: ''Nome curioso. Non si capisce quale sia l'obiettivo. Il problema è la struttura organizzativa-didattica di un secolo fa''
A Vinitaly la premier Giorgia Meloni ha lanciato il liceo del Made in Italy, una proposta contenuta nel disegno di legge. Il presidente dell'associazione nazionale presidi per il Trentino: "Contorni ancora vaghi, però in molti casi è già così. Il problema è che gli studenti si devono adattare a modelli ormai obsoleti"
TRENTO. "Equiparare materie umanistiche, tecniche e scientifiche è positivo ma già si procede in questa direzione". Queste le parole a Il Dolomiti di Paolo Pendenza, presidente dell’associazione nazionale presidi per il Trentino. "Il nome è curioso e non si capisce bene quale sia l'obiettivo del liceo Made in Italy. A ogni modo la proposta è ancora un po' vaga e quindi è difficile commentare o entrare nel merito del disegno di legge".
Nelle scorse ore a Verona, la premier Giorgia Meloni ha lanciato il liceo del Made in Italy. La cornice era quella del Vinitaly e sono saliti su quel palco anche i ragazzi dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige che sono stati premiati dal ministro all'agricoltura e al Made in Italy Francesco Lollobrigida. Il premio l'hanno ottenuto per il Trentino Doc Riesling Monastero 2021 e il Pinot Nero Monastero 2021 nel concorso enologico degli Istituti Agrari d'Italia (Qui articolo).
Il disegno di legge numero 497 è stato depositato in Senato. Il liceo prevede in prima lo studio delle dinamiche del commercio internazionale e la difesa dei prodotti italiani. Tra le materie ci sono letteratura italiana, storia e in misura ridotta la geografia. Via il latino, dentro enogastronomia e moda, economia politica, diritto e informatica.
Poi dalla terza spazio a “Economia e gestione delle imprese del made in Italy”, i rapporti tra l’azienda e il suo business di riferimento, le coperture finanziarie e il marketing, “Modelli di business nella moda, nell’arte e nell’alimentare” e “Made in Italy e Mercati internazionali”. Entra in gioco anche la filosofia, "fondamentale per essere considerato un liceo, altrimenti sarebbe più simili a un istituto tecnico. La proposta sembra ancora vaga e non sembrano esserci elementi di novità rispetto a quanto già avviene". Il nuovo liceo consentirà di proseguire gli studi nelle università di settore o negli istituti tecnici superiori. Sono previsti anche percorsi di alternanza scuola-lavoro.
In attesa del liceo Made in Italy, però ci sarebbero altri problemi, più profondi, da risolvere. "Il dato dei Neet è tra i più alti d'Europa e la struttura organizzativa-didattica in primis è da rivedere, ormai di un secolo fa", spiega Pendenza. "Lo studente si deve adattare a un modello ormai superato quando le sfide sono inclusione e qualità con docenti preparati dal punto di vista disciplinare, metodologico e relazionale. Ma non c'è traccia di questo dibattito".
Il mondo è cambiato e serve un passo in avanti. "Il rispetto degli studenti verso gli insegnanti non si costruisce con le barriere, i docenti sono preparati ma la scuola deve trovare le strade per motivare i ragazzi, ma soprattutto per costruire una relazione di fiducia: le competenze relazionali sono importantissime per gestire gli adolescenti di oggi", conclude Pendenza.